Pubblicato 02 novembre 2020 di Redazione online
Intervenuto alla Camera, il premier Conte ha anticipato alcune misure contenute nel prossimo Dpcm, atteso entro mercoledì 4 novembre 2020.
NUOVE RESTRIZIONI – Con il numero di contagi in forte aumento, il Governo sta definendo nuove e più severe misure restrittive per il contenimento del virus, che saranno introdotte con un prossimo decreto del Presidente del Consiglio (Dpcm): verrà annunciato entro mercoledì, come ha dichiarato il premier Giuseppe Conte nel corso di un intervento alla Camera dei Deputati. Durante il discorso, pur senza entrare nei dettagli, Conte ha anticipato alcune delle prossime misure restrittive.
MENO SPOSTAMENTI – Fra le principali novità del nuovo Dpcm, ci sarà lo stop ad alcuni spostamenti: verranno introdotti limiti alla circolazione verso le Regioni più a rischio, quelle in cui gli indici di diffusione del virus sono particolarmente negativi. Inoltre, il premier ha parlato di nuovi limiti agli spostamenti nella fascia serale, un coprifuoco che potrebbe partire già dalle 21 (secondo indiscrezioni). Nei mezzi pubblici si dovrà rispettare la capienza massima del 50%.
Gli orari delle comunicazioni del premier al Parlamento sono questi: oggi, 2 novembre, alle 12 alla Camera, e alle 17 in Senato.
STOP AI MUSEI – Il Governo sta pensando inoltre alla chiusura, nei giorni festivi e pre-festivi e sut tutto il territorio nazionale, di centri commerciali, sale gioco, sale scommesse, musei e mostre. Con il nuovo Dpcm, anche le scuole medie potrebbero sostenere la didattica a distanza.
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di Fiorenza Sarzanini
Nuovo Dpcm Covid: parrucchieri, bar e ristoranti chiusi nelle aree a rischio
Le Regioni dovranno intervenire oltre una certa soglia di Rt. Si discute sull’orario del divieto di circolazione: potrebbe scattare alle 21
Chiusura di bar e ristoranti anche a pranzo e serrata dei negozi dove l’indice di trasmissione Rt supera l’1,5.
Sono le misure che il governo potrebbe inserire nel Dpcm che sarà firmato probabilmente martedì — per limitare il contagio da Covid 19 e soprattutto per provare a impedire di arrivare a un lockdown totale su tutto il territorio nazionale.
Dovranno essere i governatori a firmare le ordinanze, d’intesa con il governo, che potrà indicare le aree di rischio — sulla base di un meccanismo precisato dal premier Conte in Parlamento — e sollecitare gli interventi. Si procederà dunque con un «regime differenziato basato su tre livelli costruiti in base agli scenari e ai livelli di rischio del sistema elaborato dall’Istituto superiore di sanità».
Sono i tre livelli di pericolosità:
«Il terzo livello è quello nazionale, il secondo livello è con misure
più severe riservate a Regioni più critiche e il primo livello è quello
con misure ancora più severe riservato a regioni che sono in scenario 4 e rischio alto».
È qui che si prevederà un vero e proprio lockdown.