Invito del 2 Giugno 2019
Programma del Comune di Azzano Decimo
ANCAzzanoX – Presidente C.re Pegoraro Vittorino
Presidente C.re Pegoraro Vittorino
Invito del 2 Giugno 2019
Programma del Comune di Azzano Decimo
Domenica, 10 febbraio, si celebra il giorno del ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano, istriano e dalmata. Quella delle foibe è stata una tragedia atroce. Nelle foibe, cavità carsiche profonde centinaia di metri, dal 1943 al 1947, vivi o morti, vennero gettati dai partigiani jugoslavi, migliaia di italiani. Ancora oggi i numeri non sono chiari. Una carneficina nata dall’odio e dall’ideale distorto di una vera e propria pulizia etnica. Numerose saranno anche quest’anno le iniziative in tutta Italia per il giorno del ricordo. La legge del 2004 che ha istituito la giornata del ricordo ha sancito un principio importante per il nostro paese. Cosa vuol dire ricordare le vittime delle foibe oggi? L’attacco dei militari di Tito agli italiani durante e nel secondo dopoguerra non ha portato soltanto morte. Ha portato anche un tremendo esodo di famiglie che, cacciate dalle loro case, hanno cercato rifugio altrove.
Ma è anche la storia della ferocia con cui agivano i titini contro gli italiani solo perché italiani, la storia di Fiume, di Pola di Zara. Fra il 1943 e il 1947, nelle foibe dell’Istria (cavità carsiche di origine naturale con un ingresso a strapiombo) sono stati gettati 10.000 italiani. Venivano legati l’un l’altro con un lungo fil di ferro stretto ai polsi e messi sugli argini delle foibe, quindi si apriva il fuoco a raffiche di mitra, non contro il gruppo, ma soltanto contro i primi tre o quattro della catena, i quali, precipitando nell’abisso, morti o feriti, trascinavano con sé gli altri sventurati, condannati così a sopravvivere per giorni sui fondali delle voragini, sui cadaveri dei loro compagni tra sofferenze inimmaginabili. Non basta confrontarsi con la ferocia dei titini ma anche con il modo con cui molti italiani accolsero quei connazionali: l’epiteto più gentile fu «banditi giuliani», giusto per equipararli al più conosciuto dei fuorilegge. © RIPRODUZIONE RISERVATA
pubblicazione di: Corriere della Sera
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La Patrona dei Carabinieri
Il titolo “Virgo Fidelis” che esprime in tutto significato della vita di Maria e della Sua missione di Madre e di Corredentrice del genere umano affidataLe da Dio, non ha mai avuto una risonanza universale e un culto particolare nella chiesa. Nella liturgia infatti non esiste una speciale festa. Il merito maggiore della diffusione e dell’affermazione del culto alla “Vergine Fedele” è della “Benemerita e Fedelissima” Arma dei Carabinieri d’Italia.
Nell’Arma il culto alla “Virgo Fidelis” iniziò subito dopo l’ultimo conflitto mondiale per iniziativa di S.E. Mons. Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, Ordinario Militare d’Italia, e di P. Apolloni S.J., Cappellano Militare Capo.
Lo stesso Comandante Generale prese a cuore l’iniziativa e bandì un concorso artistico per un’opera che raffigurasse la Vergine, Patrona dei Carabinieri.
Lo scultore architetto Giuliano LEONARDI rappresentò la Vergine in atteggiamento raccolto mentre, alla luce di una lampada legge in un libro le parole profetiche dell’Apocalisse: “Sii fedele sino alla morte” (Apoc.2,10).
La scelta della Madonna “Virgo Fidelis”, come celeste Patrona dell’Arma, è indubbiamente ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la Patria, è caratteristica dell’Arma dei Carabinieri che ha per motto: “Nei secoli fedele”.
L’8 dicembre 1949 Sua Santità Pio XII di v.m., accogliendo l’istanza di S.E. Mons. Carlo Alberto di Cavallerleone, proclamava ufficialmente Maria “Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri”, fissando la celebrazione della festa il 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio e della ricorrenza della battaglia di Culqualber.
Inaugurazione sabato 03 Novembre 2018
assieme alla ricorrenza della giornata dell’unità Nazionale delle forze armate, l’inaugurazione del monumento a Pravisdomini in memoria dei caduti di tutte le guerre.
Presenti Sindaci e autorità locali, Anc Azzano Decimo e varie associazioni del territorio
Canale You Tube di Brundisium.net
https://www.youtube.com/watch?v=XODUBy8SjTw
Foiba di Basovizza, cerimonia di scoprimento del cippo a ricordo di tutti i carabinieri, infoibati e uccisi, dal settembre 1943 al febbraio del 1947, nei territori del Confine nord orientale
Presenti i vertici dell’Arma le autorità regionali , comunali e la Sez.ANC di Azzano Decimo.
La Galilea era una nave passeggeri della Adriatica Società Anonima di Navigazione.Costruita dai cantieri San Rocco di Trieste nel 1918 con il nome di Pilsa, fu venduta alla compagnia Tiestina nel 1935 e ribattezzata Galilea.
Il Galilea, che trasportava quasi al completo il battaglione Gemona, fu affondato da un sommergibile inglese nella notte tra il 28 e il 29 marzo 1942, presso l’isoletta greca di Paxo. Dai dati raccolti, risulta che sul piroscafo erano imbarcati complessivamente 1.329 uomini (969 alpini) 279 sono i sopravvissuti.
Si terrà a Verona il XXIV Raduno Nazionale Carabinieri,
Presentato ufficialmente a Verona nella Sala degli Arazzi di Palazzo Barbieri dal Presidente Nazionale ANC Libero Lo Sardo, la bozza del programma del XXIV Raduno Nazionale ANC che si terra a Verona dal 20 al 22 aprile 2018. Un evento straordinario. Tre giornate di mostre con mezzi storici, una serata in Arena con il concerto della prestigiosa Banda dell’Arma dei Carabinieri (e non solo) e gran finale di domenica 22 aprile con la sfilata in Corso Porta Nuova e piazza Bra dei Carabinieri in congedo di tutte le regioni d’Italia ed anche quelli delle Sezioni ANC estere.
clicca link per il programma
Il presidente dell’ANC di Azzano Decimo, Gottardi Luigi
invita Soci, Simpatizzanti ed amici a questa importante manifestazione.
Offre la propria disponibilità per coloro volessero partecipare all’evento
contattando prima possibile il numero 340/0001606
Auguri
http://www.youreporter.it/video_Gli_auguri_Speciali_dell_Arma_dei_Carabinieri?refresh_ce-cp
Forze di polizia
Insieme di corpi militari e civili dello Stato, o di enti pubblici territoriali, con cui si mira alla rimozione di tutte le cause che possono ostacolare la tranquilla e ordinata convivenza civile o ledere gli interessi legittimi dei singoli.
Ai sensi dell’art. 16 della l. 121/1981 ne fanno parte: la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di finanza, nonché la Polizia penitenziaria e il Corpo forestale dello Stato.