ANCAzzanoX – Presidente C.re Pegoraro Vittorino
Presidente C.re Pegoraro Vittorino
Concerto Natale 2016
Anche quest’anno, la Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri ha aperto il periodo natalizio nel cuore di Roma con concerto che ha avuto un grande successo di pubblico.
Il complesso si è radunato in Largo Goldoni e ha sfilato per via Condotti fino a raggiungere Piazza di Spagna ove ha eseguito un ricco repertorio, dalle tradizionali marce militari ai brani classici più famosi.
“La Fedelissima” – Marcia d’Ordinanza dell’Arma dei Carabinieri – e “Il canto degli italiani” – Inno Nazionale Italiano hanno aperto e chiuso il concerto.
All’evento erano presenti, tra gli altri, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Roma, Gen.B. Antonio De Vita, il Presidente dell’Associazione “Via Condotti” Gianni Battistoni, l’assessore al Bilancio e Patrimonio del Comune di Roma Capitale Andrea Mazzillo, la Presidente del Municipio Roma I Centro Sabrina Alfonsi, il dott. Gianni Letta e l’Amministratore delegato di Bulgari Jean Christophe Babin.
Ha diretto la Banda il Capitano Massimiliano Ciafrei
Associazione Nazionale Carabinieri di Azzano Decimo
“ il ritrovo “ Addì 16 Dicembre 2016 “
località Fratte, nei locali delle Cantine Gava
Affinità tra Comune e Stazione dei Carabinieri e Associazione.
Promuovere e sostenere l’associazionismo, costituito nelle molteplici attività partecipative di Volontariato nel favorire le attività di vigilanza e sicurezza nel territorio.
Lo Statuto dell’Associazione è coerente con le finalità dell’amministrazione Comunale.
La presenza attiva dell’ANC di Azzano, e dell’Arma dei Carabinieri della Stazione comandata dal M.llo Bartocci Luigi, hanno avuto un impatto significativo e costruttivo.
In questo ritovo si auspica la buona ed onesta convivenza anche per l’anno 2017
disciplina ed onore per la difesa della Patria
foto storica ricordo dell’estate del 1942 Buset
lanciava morente verso il nemico l’ultima bomba di cui era in possesso, gridando: Viva l’Italia!
Le medaglie d’oro ATTILIO BASSO
La guerra giunse immediatamente anche in Africa, sia al confine tra la Cirenaica e l’Egitto, sia in quella Orientale, tra i territori dell’Impero, nato nel 1936 con la conquista dell’Etiopia, ed i possedimenti britannici. In Africa Settentrionale, dopo continue scaramucce, gli uomini del generale Graziani, a partire dal 13 settembre 1940, scatenarono una prima offensiva che si esaurì dopo la conquista di una fascia di circa 95 km all’interno del confine egiziano; nel dicembre dello stesso anno, però, gli Inglesi contrattaccarono, riuscendo a far arretrare le nostre forze di 400 km e conquistando la Cirenaica. L’intervento dell’alleato tedesco consentì una nuova vittoriosa offensiva nel marzo-aprile 1941 che, comunque, non cambiò le sorti delle nostre Armi, definitivamente sconfitte ad El Alamein, nell’ottobre-novembre 1942. Invece, in Africa Orientale Italiana le nostre Forze, al comando di Amedeo di Savoia Duca d’Aosta, anche approfittando di una temporanea superiorità, già a partire dal luglio 1940 attaccarono i Britannici in Sudan conquistando Kassala, in Kenia occupando una fascia di territorio di circa 10 km, ed in Somalia espugnando Berbera.
Ma dal gennaio 1941 gli Inglesi ed i loro alleati, opportunamente rinforzati e facilitati dal migliore armamento e dall’abbondanza di mezzi (a fronte delle disponibilità italiane invero limitate: la nostra mitragliatrice più affidabile era considerata la Schwarzlose austriaca, preda bellica della Grande Guerra) attuarono la loro controffensiva. In breve tempo il nemico riprese Kassala ed attaccò la postazione fortificata di Agordat; nonostante la schiacciante supremazia aerea e l’impiego dei nuovi carri Matilda, invulnerabili alle nostre artiglierie, le forze britanniche, composte in buona parte da Indiani e Sudanesi, impiegarono più giorni per avere ragione dei nostri reparti che, impossibilitati a resistere, ripiegarono verso Cheren. È in questa località che si svolse lo scontro decisivo per il possesso dell’Eritrea: i combattimenti ebbero inizio il 2 febbraio 1941 e si concretizzarono in una lunga serie di attacchi da parte del nemico che andarono ad infrangersi contro l’accanita resistenza degli Italiani, bombardati sistematicamente da terra e dal cielo. Purtroppo le nostre Forze venivano sempre più logorate e falcidiate, talché il 27 marzo la battaglia ebbe il suo esito infausto. Dopo Cheren, gli Italiani ripiegarono sull’Amba Alagi, ove il Duca d’Aosta, alla testa di meno di 10.000 uomini, resistette strenuamente per un mese alle preponderanti forze avversarie (circa 40.000 uomini meglio armati ed equipaggiati) finché il 17 maggio 1941, senza più acqua né viveri, i nostri reparti si arresero: i Britannici, riconoscendo l’eroismo degli Italiani, tributarono loro l’onore delle armi.
Avrebbe invece resistito per altri sei mesi il Generale Nasi a Gondar, difesa da quattro caposaldi e da due presidi, Debrà Tabor, che cadde nel maggio senza quasi combattere, e Uolchefit, che fu espugnata dopo una strenua ed accanita resistenza solo il 28 settembre. La caduta del caposaldo di Culqualber (21 novembre 1941) aprì al nemico la strada per Gondar che cadde il 30 novembre 1941: veniva così definitivamente ammainato il Tricolore sull’effimero Impero nato appena cinque anni prima dalla volontà del regime fascista. Fu durante gli scontri di Cheren del marzo 1941 che rifulse l’eroismo del Brigadiere Attilio Basso; egli nacque nella frazione Fratta di Pravisdomini (allora provincia di Udine, oggi Pordenone) il 21 luglio 1901 dai mezzadri Arcangelo ed Angela Segat; dopo aver lavorato come contadino e muratore in gioventù, a 19 anni rispose alla chiamata di leva e, nel novembre 1920, si arruolò nell’Arma. Carabiniere a cavallo nel 1921, dopo aver prestato servizio per breve tempo nella Legione di Treviso, ottenne di essere trasferito nel Regio Corpo Truppe Coloniali della Cirenaica nel dicembre dello stesso anno. Destinato alla Divisione autonoma Carabinieri della Cirenaica, si distinse nella campagna per la riconquista della colonia, riportando una ferita alla testa in combattimento sul Gebel nel maggio 1924 e meritando per tale episodio una Medaglia di Bronzo al V.M. Nel 1926 rientrò a Roma, ove rimase tre anni; nel 1933 fu trasferito in Tripolitania col grado di Appuntato e, nel gennaio 1936, fu mobilitato per l’Etiopia con la 392a Sezione Carabinieri. L’entrata dell’Italia nella II Guerra mondiale lo trovò ancora in terra d’Africa con il grado di Brigadiere. Cadde eroicamente a Cheren, il 16 marzo 1941, continuando a combattere con fierezza nonostante le gravissime menomazioni inflittegli dal nemico. L’eroico comportamento del Brigadiere Attilio Basso è compiutamente compendiato nella motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare che gli fu concessa “alla memoria”: “Tipico esempio di purissimo combattente, dava le più fulgide prove di coraggio, eroismo, abnegazione, spirito di altruismo. Crivellato di pallottole di mitragliatrici in prolungato aspro combattimento sostenuto dal suo reparto e con un braccio spezzato, non lasciò il posto di combattimento: continuò ad incitare compagni ed inferiori alla resistenza e si trascinò oltre le linee per portare aiuto ad un ufficiale gravemente ferito. Quando le sue forze non gli consentirono più di esplicare azioni che solo elevatissimi spiriti possono compiere, lanciava morente verso il nemico l’ultima bomba di cui era in possesso, gridando: Viva l’Italia! Fintanto che i Carabinieri sono qui il nemico non passa!”. Cheren, 13 – 16 marzo 1941. Al nome del Brigadiere Attilio Basso sono intitolate le Caserme sedi del Comando Legione Carabinieri Friuli – Venezia Giulia e del Comando Provinciale di Pordenone.
Il Presidente, porge i più vivi auguri di Buon Natale
e Felice Anno Nuovo.
Che l’Anno 2017 sia speciale !
4^ edizione Marcia degli Auguri Azzano Decimo 2016
Organizzato corsa benefica dall’Associazione Borgo Arcobaleno
Domenica 27 La Comina chiusa per evento benefico
L’Aero Club Pordenone domenica 27 novembre 2016 ha svolto la RUNBIKE per DUCHENNE, iniziativa benefica destinata a Parent Project Onlus . Biologia molecolare per la ricerca per distrofia muscolare di Duchenne.
Quasi trecento atleti alla runbike che ieri, svolta all’aeroclub di Pordenone. All’evento benefico presenti i Volontari della Croce rossa e i radiomatori di Pordenone.
Innoltre l’Associazione Nazionale Carabinieri di Azzano Decimo in servizio di Vigilanza e Sicurezza.
Lunedì 21 novembre nella Chiesa di Barco di Pravisdomini, presenti le massime autorità locali: il Comandante di Stazione Bartocci, il Sindaco di Azzano Decimo, Pravisdomini e il Sindaco di Barco, è stata celebrata la Santa Messa in onore della “Virgo Fidelis” Patrona dell’Arma dei Carabinieri.
Ispirazione di fedeltà per ogni Soldato che serva la Patria e caratteristica di ogni Carabiniere.
La celebrazione della “Virgo Fidelis” risale all’11 novembre 1949, quando Sua Santità il Papa Pio XII proclamava ufficialmente Maria Virgo Fidelis patrona dei Carabinieri.
Si ringraziano altresì gli Alpini, i Bersaglieri, i Volontari e tutti i Cittadini delle frazioni limitrofe.
Redipuglia, Laura Boldrini, comandante corpo III Armata
Tradizionale Cerimonia per la festa dell’unità Nazionale e delle forze armate. Al Sacrario militare di Redipuglia, atteso Presidente della Camera Laura Boldrini e comandante della III Armata .
Presente in servizio di vigilanza l’ Associazione Nazionale Carabinieri di Azzano Decimo.